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Storia Del Trapianto Di Capelli FUE

La tecnica FUE, dall’inglese Follicular Unit Extraction, più raramente indicata con il nome Follicular Transfer (FT) rappresenta uno dei due metodi utilizzati al giorno d’oggi per estrarre le unità follicolari necessarie per l’autotrapianto di capelli.

Il giapponese Masumi Inaba ne parlò per la prima volta nel 1988 e il primo trapianto documentato con un video fu realizzato dall’australiano Ray Woods nel 1996.

Nel 2002 la tecnica fu descritta per la prima volta nella letteratura medica dal Dott. Rassman e dal Dott. Bernstein nella loro pubblicazione “Follicular Unit Extraction: Minimally Invasive Surgery for Hair Transplant”.

 

Cosa sono le unità follicolari?

Con il termine unità follicolare indichiamo un gruppo di capelli, generalmente costituito da un numero variabile tra 1 e 5 unità, presenti sul cuoio capelluto.

Le unità follicolari si definiscono graft quando sono utilizzate per un trapianto di capelli.

 

Come si svolge l’autotrapianto FUE?

Durante l’autotrapianto FUE, le unità follicolari sono estratte singolarmente dallo scalpo tramite uno strumento specifico definito punch, che può essere manuale o motorizzato, per poi essere ripulite e inserite in incisioni precedentemente realizzate nella zona glabra del cuoio capelluto.

L’area dello scalpo da cui si estraggono le unità follicolari è definita zona donatrice, o donante. Si trova nella zona occipitale dello scalpo, dove i follicoli piliferi non sono soggetti all’azione degli ormoni androgeni, responsabili della caduta dei capelli nelle persone affette da calvizie.

L’area cui sono destinate le unità follicolari, cioè la zona in cui si vuole aumentare la densità, è indicata con il nome di zona ricevente.

 

In cosa la tecnica FUE differisce dalla tecnica Strip?

Con il termine autotrapianto Strip, o FUT (Follicular Unit Transplantation), indichiamo un metodo di estrazione che consiste nella rimozione di una losanga di pelle di forma allungata, che può estendersi da un orecchio all’altro del paziente.

Le graft sono poi estratte da questa striscia di pelle, ripulite e inserite nei siti riceventi proprio come in un autotrapianto FUE.

Di conseguenza, solo la fase di estrazione differisce nelle due metodologie.

 

Esito cicatriziale. Perché l’autotrapianto FUE è così richiesto?

L’autotrapianto FUE porta alla formazioni di piccole cicatrici di forma circolare nella zona donatrice. Se il trapianto è ben eseguito, queste cicatrici possono essere quasi del tutto invisibili.

Tale aspetto rappresenta una delle principali ragioni che hanno portato l’autotrapianto FUE a essere sempre più richiesto nel mercato della hair restoration.

Il trapianto Strip, al contrario, porta alla formazione di una lunga cicatrice che si estente lungo tutta l’area donatrice. Se l’estrazione è eseguita da mani esperte, l’esito cicatriziale è molto sottile e non compromette esteticamente la zona occipitale dello scalpo, tuttavia non sempre il risultato è positivo e in molti casi la cicatrice è molto visibile.

 

Aspetti negativi dell’autotrapianto FUE

Nonostante gli innegabili vantaggi riguardanti l’esito cicatriziale dell’autotrapianto FUE, anche questa metodologia è oggetto di critiche da parte di alcuni esperti.

La preoccupazione maggiore riguarda l’area donatrice. Le estrazioni, infatti, a differenza di quelle eseguite con metodo Strip, limitate a una sola fascia di pelle, si estendono in tutta la zona occipitale.

È necessaria una grande abilità tecnica perché l’area non venga danneggiata e possa essere riutilizzata per estrazioni future.

Inoltre, la quantità di graft utilizzabili è generalmente inferiore e la transection rate (tasso di unità danneggiate) può essere più alto rispetto al metodo Strip.

 

Un settore in evoluzione

Nonostante le critiche all’autotrapianto eseguito con metodo FUE, sono sempre di più le cliniche specializzate che migliorano costantemente i propri risultati.

Le mega-sessioni, fino a qualche anno fa prerogativa dei chirurghi che utilizzavano il metodo Strip, sono oggi realizzate anche dai professionisti che prediligono il metodo FUE.

 

BHT – Body Hair Transplant

L’ultima evoluzione della tecnica FUE riguarda il Body Hair Transplant. Consiste nell’utilizzo di peli del corpo per il riempimento di zone glabre dello scalpo.

Il primo a testarlo e approvarlo fu Ray Woods nel 1998. Ancora oggi sono poche le cliniche di trapianto specializzate in questa tecnica innovativa.